Cemeteries of Sarajevo

Fotografia di Luciano Rosasco
Fotografia di Luciano Rosasco

Si chiamavano Admira Ismic e Bosko "Bato" Brkic nati nel 1968, lei musulmana lui cristiano ortodosso. Si volevano sposare, morirono su un ponte a Sarajevo il 19 maggio 1993 uccisi dagli 'snipers', i micidiali cecchini che uccisero migliaia di persone nella città assediata dal 1992 al 1996. Per 5 giorni i loro corpi rimasero sul ponte. Nessuno li poteva recuperare. Oggi riposano insieme al 'Cimitero dei Leoni'

 

Questo è la brevissima descrizione che fa Luciano Rosasco, l'Autore della foto che mette in risalto la tomba.

Di mio posso dire, per quello che ho visto, provato e ascoltato dai testimoni della vicenda, che è una Memoria ancora vivissima, mi hanno raccontato che sulla tomba ci sono sempre dei fiori, in qualunque giorno dell'anno anche se la neve sommerge il luogo. Posso confermarlo, ci sono stato diverse volte in diverse stagioni, è vero. Posso aggiungere anche dei particolari che mi hanno raccontato .... Admira stava attaversando il ponte e fu presa di mira dai cecchini, la colpirono e cadde in terra ancora viva. Bato passava dall'altro lato del ponte, quando i cecchini sparavano ci si buttava tutti a terra e lo fece anche lui. Poi si accorse che a poche decine di metri quel corpo ferito era la sua Admira. Si alzò e la soccorse, fu colpito anche lui e la gente racconta che morirono abbracciati...

 

Sarajevo multietnica, multireligiosa, non è stato un sogno e non è una utopia neanche oggi, è il mondo da costruire nonostante questo atroci dolori.

Le fotografie dei tre cimiteri che seguono, raccontano storie, legami, famiglie legate in modo indissolulbile a questa città dove Chiese, Moschee e Sinagoghe erano sulla stessa piazza.